Nello spazio dedicato all'istituzione, proponiamo il progetto di una ricerca in corso nell'ambito del Centro Studi e Ricerche della COIRAG (Confederazione delle Organizzazioni Italiane per la Ricerca Analitica sui Gruppi) che si svolge in ambito istituzionale psichiatrico con la finalità di leggere una pratica psicoterapeutica di gruppo attraverso le griglie di teoria della tecnica apprese da allievi di varie scuole di formazione.
I componenti il gruppo di ricerca, tutti tirocinanti di scuole di specializzazione in psicoterapia o di corsi di laurea in tecniche riabilitative (più una volontaria che ha conseguito il diploma della scuola di Counseling), hanno in corso un'esperienza di osservazione partecipe e/o di recording nell'ambito di uno dei gruppi a conduzione gruppoanalitica da me condotti nell'ambito dell'attività dell'Unità Operativa Psichiatrica 34 della Lombardia (A.O. Melegnano, CPS Gorgonzola); i gruppi in essere sono quattro, tre strutturati classicamente secondo il modello gruppoanalitico del gruppo semi-aperto (ciascun membro conclude secondo una sua scansione temporale, e a mano a mano che un membro se ne va viene sostituito), il quarto, formatosi alla fine di ottobre del 2010, è a termine, con la scadenza fissata per la metà di luglio dell'anno in corso.
A seguito di un incontro seminariale con Girolamo Lo Verso, storico socio COIRAG, già Presidente della stessa e autore di alcuni libri sulla teoria e la tecnica di conduzione dei gruppi terapeutici, ho pensato, come coordinatore della ricerca e tutor di tutti i tirocinanti, di introdurre in ciascun gruppo la figura del “recorder”, che si affianca all'osservatore partecipe come “osservatore muto”, e che ha come compito il prendere appunti su ciascuna seduta di gruppo. Tale modalità è già stata introdotta in due gruppi, e a breve, col ritorno di una tirocinante dalla gravidanza, sarà introdotta anche negli altri due. L'obiettivo, che sarà raggiunto in tempi brevi, è avere ciascuno dei quattro gruppi con un osservatore partecipe e un recorder, e che ciascuno partecipi (o abbia partecipato) almeno ad un gruppo in una delle due posizioni; è importante che più di uno le abbia ricoperte entrambe. Le tirocinanti della Scuola per Terapeuta della Riabilitazione Psichiatrica, non avendo nel loro iter formativo l'obiettivo di acquisire la capacità di svolgere una funzione terapeutica, svolgono nei gruppi solo la funzione di recorder.
I tirocinanti svolgono anche altre attività cliniche e/o riabilitative, e si ha un momento settimanale di incontro di discussione intorno a queste attività con il sottoscritto, della durata di un'ora e mezza.
Come si può vedere, i tirocinanti provengono non solo da varie scuole di psicoterapia, (nessuno dalla scuola COIRAG, e più della metà da scuole di matrice non psicoanalitica) ma anche da scuole che portano a una diversa qualifica professionale (counselor, tecnico della riabilitazione psichiatrica).
L'idea che fonda la ricerca è questa: ciascun tirocinante esplicita alcuni concetti di base della propria formazione, riferiti alla scuola di appartenenza, e ne fa una "griglia" attraverso cui legge i miei interventi in gruppo, delineando la definizione di uno "stile" e formulando le proprie osservazioni e le proprie critiche rispetto, per l'appunto, a quello che viene definito come il mio stile di conduzione; i nove percorsi, ulteriormente diversificati, per coloro che ne hanno l'opportunità, dalla doppia posizione di osservatore partecipe e recorder, diventano riflessioni e considerazioni su somiglianze e differenze fra la teoria della scuola di appartenenza e il modus operandi cui si assiste; la presenza, e l'allargamento rispetto all'idea iniziale, dello spazio formativo a tirocinanti che si specializzano come figure professionali diverse dallo psicoterapeuta, rendono il confronto ancor più articolato, stimolando riflessioni che non partono solo da una base di tirocini rivolti alla psicoterapia, ma anche di figure professionali che comunque devono fare i conti con aspetti relazionali imprescindibili anche in un ambito riabilitativo o di counseling.
Da parte mia verrà prodotta una relazione in cui raccoglierò gli stimoli e le osservazioni, ampliando e argomentando per arrivare a una sintesi finale in cui si cercherà di raccogliere un patrimonio comune che può rappresentare un elemento formativo tale da poter relativamente prescindere dalle varie teorie di riferimento e dalla professionalità che si intende conseguire. Tutti i tirocinanti hanno infatti fino ad ora testimoniato l'efficacia comunque di una siffatta esperienza formativa, concordando sulla non necessità, perché la formazione sia tale, di una condivisione di partenza dei criteri di base relativamente alla teoria della tecnica. L'esperienza si propone come fondamentale stimolo al confronto e alla riflessione, condividendo come elemento di base la matrice relazionale.