Pratica Psicoterapeutica

Il Mestiere dell'Analista
Rivista semestrale di clinica psicoanalitica e psicoterapia

NUMERO 29
2 - 2023 mese di Dicembre
EDITORIALE
EDITORIALE
di Simone Maschietto

Cari lettori, serene festività.

Questo numero della rivista si apre, come di consueto, con la presentazione di un caso clinico, “L’ultimo sogno” di Emanuele Visocchi.


I temi che subito vi proponiamo caratterizzano specificatamente l’approccio teorico/tecnico della psicoanalisi: Visocchi, nell’articolo sopracitato, si interroga su un ultimo sogno raccontato da un paziente, affetto da grave malattia oncologica, pochi giorni prima della sua morte, e racconta come ha vissuto e partecipato a questo momento, come analista e come persona. Secondo Giacobbi in “L’uso clinico dei sogni del paziente” – Commento al caso presentato da Sara Pagani – prospetta una sintesi sulla modalità in cui oggi gli analisti possono lavorare sul sogno del paziente, non rimuovendo però le lezioni magistrali di Sigmund Freud e di Cesare Musatti sullinterpretazione dei sogni. L’articolo di Giacobbi viene presentato anche in versione free, potendo essere letto anche a prescindere dalla conoscenza del caso clinico di Pagani. Il testo è uguale, ma nel testo criptato viene offerto il link allarticolo di Pagani, a cui si può così accedere durante la lettura.


L’altro cardine dell’approccio psicoanalitico di cui si tratta in questo numero è il controtransfert. Alberto Lampignano in “Controtransfert ed esemplarità negli scritti di psicoanalisi” dettaglia il concetto di controtransfert su un piano teorico da diversi punti di vista, e Silvia Corbella, nel suo commento a questo articolo, essendo stata citata da Lampignano, descrive in modo dettagliato il suo modo di concepire il controtransfert e di utilizzarlo nel lavoro analitico con i pazienti.


Il sottoscritto, stimolato da questi tre articoli, commenta il caso clinico di Visocchi a partire dal possibile controtransfert che lui può avere esperito dal/con il paziente, ricollegandolo a una possibile interpretazione di questo ultimo sogno che viene raccontato.

Sogno e controtransfert sono due strumenti imprescindibili della tecnica psicoanalitica. Questo numero di Pratica Psicoterapeutica rilancia il dibattito con i lettori su questi due “ferri del mestiere” dell’analista.


Il filo rosso della dialettica transfert/controtransfert sembrerebbe avere stimolato anche Roberto Carnevali, che ripropone in “Esperienza emozionale correttiva in una psicoterapia psicoanalitica. Una riflessione”, una revisione critica di questo concetto, messo in relazione con il “clima relazionale” che si instaura nel rapporto fra analista e paziente, evidenziando come un intervento che vada al di là delle intenzioni coscienti dell’analista possa a volte risultare particolarmente efficace in quanto spontaneo e autentico, in sintonia con l’idea di Bion di un analista “senza memoria e senza desiderio”.


Luca Mazzotta in “Libere riflessioni a margine dello scritto di Roberto Carnevali sull’esperienza emozionale correttiva”, rispetto al tema intrecciato di ciò che produce cambiamento in terapia e la corretta postura dellanalista in seduta, ricorda due aspetti fondamentali cari a Guido Medri: lautenticità e la maturità dellanalista, qualità essenziali per non cadere nelluso narcisistico del paziente a scopo di gratificazione personale.


Il numero è completato dall’articolo di Elena Nascimbene “Ucraina: una guerra tanto vicina, tanto lontana: oltre la poltrona”. Come spesso nel controtransfert lanalista si trova a provare ciò che il trauma ha fatto provare al paziente (Corbella lo descrive nell’articolo sopracitato), l’autrice si interroga, attraverso la psicosocioanalisi, sul trauma della guerra, in una prospettiva etica nella quale considera le responsabilità da parte di tutti nel determinarlo.


Buona lettura e buone riflessioni.

Torna al sommario