Pratica Psicoterapeutica

Il Mestiere dell'Analista
Rivista semestrale di clinica psicoanalitica e psicoterapia

NUMERO 1 (UNICO 2009)
1 - 2009 mese di Dicembre
EDITORIALE
L'IDEA CHE HA DATO VITA A QUESTA RIVISTA
di Il comitato di redazione
L'idea che ha dato vita a questa rivista ben si sposa con la diffusione on-line. Un confronto sulla clinica psicoterapeutica e psicoanalitica richiede uno spazio interattivo, e la possibilità di trasmettersi in tempo reale pensieri e opinioni. Al tempo stesso la dignità di una rivista va salvaguardata, e una valutazione dei contenuti è doverosa, per offrire comunque un prodotto culturalmente valido.
Pratica psicoterapeutica nasce all'insegna del confronto e del dialogo, e si offre come una rivista a tutti gli effetti, con un comitato di redazione che legge i contributi e ne valuta la pubblicabilità, invitando i lettori a produrre pensieri intorno alla clinica, come casi che si espongono alla riflessione e alla critica o come commenti a casi presentati da altri.
Il primo numero è molto autoreferenziale: tutti i contributi sono scritti da membri del comitato di redazione. Il nostro intento è far sì che già dal secondo numero gli autori siano per la stragrande maggioranza esterni alla redazione, e quel che abbiamo voluto proporre è una sorta di traccia che inviti a intrecciare pensieri. A fianco di poche essenziali norme redazionali abbiamo ritenuto opportuno offrire degli esempi di casi clinici, di commenti a questi e di riflessioni sulla teoria della tecnica e su argomenti comunque inerenti alla “pratica psicoterapeutica”.
Della varie sezioni la più nutrita è quella dedicata alla clinica. La supervisione di Cremerius è una vera “chicca”, e ne verranno presentati altri esempi nei prossimi numeri. Il caso clinico di Maschietto nel privato e di Carnevali nel pubblico si assomigliano nel presentare le difficoltà che sorgono quando entra in scena un altro collega; hanno suscitato ampie discussioni fra di noi. Il libro di Pohlen è fortemente polemico e permette di vedere Freud all'opera. Pensiamo stimoli altri commenti.
La posizione di Medri sulla formazione è piuttosto netta e rimanda per contrapposizione ad una visione più articolata, da sviluppare.
E l'articolo di Giacobbi? Vedremo quali saranno le risposte da parte dei lettori.
Dibattere fra noi e commentarci a vicenda è risultato molto stimolante, perché ci siamo accorti di come, pur avendo una matrice se non comune comunque prossima, ciascuno di noi, messo davanti al caso e al modus operandi, sviluppa un pensiero che va in direzioni a volte anche fortemente dissonanti con quelle dell'altro.
È stata un'esperienza di conoscenza, e anche questo spirito un po' “di frontiera”, dove non ci sono saperi assoluti ma modi di essere e conseguentemente di lavorare, è ciò che vorremmo esportare attraverso le nostre proposte. Ci auguriamo di trasmettere ciò che è stato un acceso dibattito fra di noi, estendendolo a tutti coloro che avranno voglia di leggerci e di commentarci, e soprattutto di produrre nuovi casi e nuove riflessioni, a loro volta esposti a nuovi commenti.
Se fin dal prossimo numero potremo farci da parte lasciando spazio ai vostri contributi, avremo realizzato uno dei nostri principali obiettivi.

Scarica il documento
Torna al sommario