Pratica Psicoterapeutica

Il Mestiere dell'Analista
Rivista semestrale di clinica psicoanalitica e psicoterapia

NUMERO 11
2 - 2014 mese di Dicembre
EDITORIALE
EDITORIALE
di La Redazione

Prima dell’uscita del secondo numero del 2014, abbiamo superato i 10.000 ingressi, e gli utenti registrati sono più di 110. La redazione si è ampliata di due nuovi membri, Sara Maccario e Luca Mazzotta, ai quali diamo il benvenuto, confidando nella loro attiva partecipazione, che già si esprime in questo numero con un contributo da parte di ciascuno.

Pratica Psicoterapeutica desta un vivo interesse, e in questo numero valorizza in modo particolare i lavori clinici. I contributi sono venuti non solo da membri della redazione, ma anche da “esterni”. A fianco di contributi clinici di Carnevali e Civita, abbiamo non solo Mazzotta, collaboratore ormai abituale oltre che nuovo redattore, ma anche due new entries come Elisa Ceravolo e Chiara Gnesi, quest’ultima allieva dell’SPP in dirittura d’arrivo. I temi sono tra i più vari: dal “poppante saggio” di Ferenczi, all’enactment, all’identificazione col padre, a riflessioni sull’“energia” del paziente variamente declinata.

Abbiamo poi un commento di Maschietto, uno di Medri e uno di Sara Maccario, una riflessione clinica di Luca Zendri e un’altra sul portare un caso clinico, proposta da un altro new entry, Alberto Lampignano, già direttore della Rivista di Gruppoanalisi, che siamo lieti di accogliere tra i nostri collaboratori.

 

Per Il contesto socioculturale, abbiamo una postilla di Roberto Carnevali al discorso sul narcisismo, nella quale l’autore rivede alcune sue posizioni passate anche e soprattutto alla luce del dibattito sviluppatosi in Pratica Psicoterapeutica.

 

Per Psicoanalisi e istituzione abbiamo due scritti sulla Psichiatria, di Giorgio Meneguz e Guido Medri, che portano riflessioni cliniche in uno spaccato di storia della psichiatria che copre un periodo lungo e denso di rivolgimenti.

 

Questa volta gli scritti aperti a tutti sono pochi, e ci rendiamo conto di correre il rischio di disincentivare alla lettura coloro che non praticano la psicoterapia. Del resto il titolo della rivista è un programma, e a questo vogliamo attenerci. Gli interessati, anche se non “addetti ai lavori” sono invitati a portare contributi che possano arricchire il panorama degli interventi, estendendo anche l’ambito dei lettori.

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