Il tema del narcisismo ha preso il volo. La rubrica “Il contesto socioculturale” contiene quattro lavori che affrontano l’argomento in varie sfaccettature, collegandolo al pensiero di Fromm e di Takeo Doi, sviluppato anche in altre direzioni (Carnevali), portando un ricco contributo personale di idee originali, a partire da un’accurata disamina sul pensiero relativo al narcisismo dei principali autori nell’ambito psicoanalitico (Medri), riprendendo e commentando l’idea radicale e forse un po’ provocatoria dell’inesistenza del narcisismo sano (commento di Di Palma a Carnevali), e infine collegando il tema del narcisismo alla bipolarità “idem-autòs” proposta da Diego Napolitani nel contesto del pensiero gruppoanalitico (ancora Carnevali). Ci auguriamo che il dibattito vivace che si è animato continui ancora, e invitiamo i lettori a proporci nuovi punti di vista sull’argomento.
Anche la sezione clinica è molto ricca, a partire dal lavoro di Simona Fassone, che, offrendoci un interessante caso clinico, propone nell’introduzione alcune riflessioni sul “mestiere dell’analista” che hanno stimolato cinque membri della redazione a commentarle in vario modo, da punti di vista che aprono a ulteriori possibili sviluppi. Ci sembra infatti che i problemi sollevati siano di grande interesse e attualità, e che dunque facilitino il confronto fra coloro che devono fare i conti con questo momento storico, in cui la nostra professione sembra doversi adattare alle esigenze di un mondo cambiato irreversibilmente.
Giorgio Meneguz ci offre poi un caso clinico dall’originale titolo “Viagra e lettino”, e Secondo Giacobbi commenta il caso clinico proposto da Claudio Pavia nel numero scorso.
Chiudono il numero ancora un caso clinico, questa volta istituzionale, presentato da Luca Mazzotta, e un “Abbiamo letto...” di Alfredo Civita che tratta di due libri che hanno in comune il tema dell’omosessualità messo in relazione con la psicoanalisi.
Riprenderemo nel prossimo numero la rubrica “Formazione”, che qui abbiamo omesso ritenendo che questo fosse già molto denso e articolato.